Incontro con Mariella Carlotti - Oratorio San Luigi, Concorezzo

(Sala gremita di concorezzesi con dietro a questo tavolo due umbri..)

- In preparazione alla giornata mondiale delle famiglie non volevamo fare un incontro tecnico, ma sul libro L'Annuncio a Maria, con Mariella Carlotti, che lo conosce bene.
- Mariella: centenario della pubblicazione del libro (con il terzo dei misteri di Peguy e altri 2). Questi libri sono cari al movimento: su questi libri si fonda proprio, e sull'Annuncio a Maria si basa questo incontro. Claudel nasce nel 1868, si converte nel 1886 ascoltando i vespri di Natale a Notre Dame (c'e' una pietra nel transetto che lo ricorda). L'opera maggiore della sua vita e' questo libro, tra i tanti che ha scritto. Non ebbe mai il Nobel alla letteratura pero' peche' all'ultimo gli fu preferito un altro libro, il Barabba di L., in quanto l'autore era di Stoccolma. Nella sua vita Claudel e' stato anche ambasciatore della Francia, e in uno dei viaggi nei quali ricopriva questa carica ha conosciuto e amato una donna sposata. Questo libro nasce proprio da questo dramma: cosa significa amare? 25 anni fa anche io, attraversando il periodo piu' drammatico della mia vita, andai da Giussani facendogli un bilancio disastroso dell'anno che avevo vissuto. Lui mi disse di piantarla, perche' nonostante l'incontro con Cristo non cambiavo mai davvero. Mi ha dato un consiglio: leggere ogni anno l'Annuncio a Maria, e di prestare attenzione perche' il colpo che mi avrebbe dato ogni anno e' il cambiamento. Quello che mi avrebbe commosso sarebbe stato il dono che Dio mi ha fatto in quell'anno. E lo propongo anche a voi. Il tema di fondo del libro e' la vita come vocazione (parola abusata, clericalizzata, oggigiorno): la vita o e' rapporto con il nulla oppure e' vocazione, cioe' il rapporto istante dopo istante con Dio. C'e' un istante della storia in cui questo si e' chiarito come una giornata di sole, cioe' l'annunciazione a Maria. Questo libro racconta 6 vite, svelando pero' nel frattempo tutte le vite: sono rapporto con Dio istante per istante. La vita e' rapporto con l'iniziativa che Dio ha con me (drammatico!): il dramma e' accettarlo, perche' e' Dio che prende iniziativa. Recitiamo l'Angelus 3 volte al giorno per questo. La liberta' e' accogliere: avvenga di me quello che hai detto. Il grande dramma della vita e' che il rapporto con Dio sia come il rapporto con la moglie o con i figli, come sono e non come li vorremmo che fossero. E nel libro cio' viene fuori soprattutto nei momenti di rottura. E quando tutto cio' va contro a quello che vogliamo c'e' l'apice del dramma: dobbiamo dire "come e' bella la vita, cio' che accade e' cio' che desidero veramente", piuttosto che dire "come e' bella la vita, cio' che desidero accade". La vita e' il passaggio tra qeste due frasi! L'annuncio e' proprio questo, nei momenti di rottura e di difficolta' della vita. Qualsiasi vocazione diventa vera passando attraverso la delusione, perche' e' il momento in cui Dio rompe le immagini, che sono piu' brutte della realta'; questo pero' fa soffrire. Faccio questo esempio: l'artista e' l'ostetrico che fa uscire dal blocco di marmo una bellezza che c'e' gia'! Michelangelo ha visto nel marmo il David, e il suo compito e' stato togliere tutto cio' che c'era di troppo (come anche vedere nella morosa la donna della vita, e iniziare a scolpire sposandosi). Pero' ad un certo punto lo scalpello incontra il nodo. E qui le vie sono due: buttare via il blocco di marmo (buttare via la moglie!) oppure sperare che quel nodo sia l'occasione per un'opera d'arte piu' grande, piegandosi al nodo stesso. Cio' decide la fecondita' della vita. Questo e' il tema dell'Annuncio a Maria. Francia 1400, nel periodo di Giovanna d'Arco. 6 personaggi, che sono in realta' 2 terne, in cui ogni personaggio ha il suo doppio nell'altra. Le due terne sono le due posizioni di cui parlavamo prima nell'esempio davanti alla vita: la vita e' iniziativa di Dio (obbedienza a cio' che accade), oppure alla vita va imposta la nostra volonta' (lamentela). Anna Vercor (vecchio feudatario ricchissimo), non va in pensione perche' la Francia e senza re e la Chiesa e' senza papa, e quindi le cose non vanno bene: decide di donare se' perche' il mondo cambi. Infatti va in pellegrinaggio a Gerusalemme, perche' vuole la pace per la Chiesa e la Francia. Il compito del vivere e' dare se', infatti partire significava morire al 90%. L'opposto di lui nell'altra terna e' sua moglie Elisabetta: entrambi sono le radici delle due vie. Lei ha confuso lo scopo della vita, che e' il voler bene, con lo star bene. E' la confusione del mondo di oggi. Essi hanno due figle: Violaine e Mara (che sono i fiori delle due vie), l'una che segue il padre, l'altra la madre. L'una dolcissima, l'altra sempre amara, risentita e lamentosa. La sua vita e' come non dovrebbe. Violaine guarda, Mara spia: che differenza c'e'? Guardare significa vedere cio' che c'e', spiare significa vedere quello che si ha in testa: lo spione sempre riferisce, perche' non e' soddisfatto e vuole conferme. Chi guarda e' soddisfatto, perche' la realta' gli basta. Gli ultimi sono Pietro di Craon (architetto di cattedrali) e Giacomo. Il primo costruisce il luogo in cui gli uomini vengono resi popolo. E' un po sempre fuori dalle righe: infatti tenta di fare violenza su Violaine, ma lei si difende e lo perdona con l'unico modo possibile, cioe' non lo dice a nessuno. Lei non lo incolla a quello che ha fatto, ma sceglie il solenzio, altrimenti e' forma di potere contro di lui perche' lo costringe ad essere incollato al male che ha fatto. Cio' resta un segreto tra loro due. Ma anche Dio lo sa, e lo perdona con molto piu' del silenzio: Pietro sara' castigato, diventera' lebbroso e dovra' vivere la verginita', quindi diventera' il vergine, quindi la cattedrale, quindi Cristo. Il suo male e' la strada per la sua vocazione! Continuera' a fare la cattedrale pero', perche' il padre (il vescovo) fa come il Padre (fa le regole e fa continuamente eccezioni, perche' tu capisca dal tuo peccato). Giacomo (lui e Pietro sono i frutti delle due vie) e' un giovane bravissimo, promesso di Violaine: pero' l'amore per lui e' un calcolo. Questi sono i personaggi. Il confine tra le due terne non e' pero' manicheo, passa attraverso di me! "Non alla pietra tocca fissare il suo posto, ma al maestro che l'ha scelta" e' la frase di Pietro, il centro del dramma. Giacomo usa la parola giustizia, cioe' cio' che lui capisce: per Pietro invece Giustizia e' la bambina martire per ci sta costruendo la cattedrale. Pietro ha preso la lebbra come perdono del suo grande peccato, Violaine ha preso la lebbra per il suo gesto d'amore, cioe' aver baciato Pietro come segno di santita'. L'amore tra Giacomo e Mara non e' fecondo, porta alla morte: l'amore di Violaine porta alla vita. Anna dice la sintesi del dramma, con Pietro, davanti alla figlia Violaine morta: il re e il pontefice sono stati restituiti al mondo, lo scisma e' finito. il sacrificio nostro (e di Giovanna d'Arco, nel mentre) contribuisce al sacrificio di Cristo per il mondo. Il pellegrinaggio di ogni giorno e' dire si' a Gesu' ogni giorno, quando ce lo chiede. Forse che il fine della vita e' vivere? Salire sulla croce. Anna ha capito in pellegrinaggio in 8 anni quello che ha capito Violaine in un'istante.
- Stasera abbiamo presentato il libro non solo come libro, ma con l'esperienza di una persona come Mariella, che l'ha vissuto davvero.

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