Giovedì 28 luglio 2011 - Pontresina

-Parsifal
-Negras Ombra

-Feo: un mio grandissimo anico, anche se ci siamo visti tre volte. Stasera ci racconterà di quello che io vedo che gli sta accadendo; un amico più grande di me che non ha paura di seguire il bisogno del suo cuore, e che segue senza riserve. Ho solo da imparare da lui, e quello che vorrei chiedere è l'origine di questa vita che vedo, questa vibrazione che vedo in te, per esempio di fronte al bisogno degli altri, questa letizia totale. Come ti è accaduta questa strada?
-Ugo: appena mi ha chiamato Feo mi ha sussultato il cuore. Volevo vedervi, ero tutto curioso e lo sono tutt'ora, e voglio rivedere questo sussulto che sta riaccadendo in voi oggettivamente. Voi non vi muovete per volontarismo, ma per obbedienza del cuore; ho divorato tutti gli inserti del clu, perchè sono un aiuto a me e alla mia strada. Ma cosa vi fa vibrare? Cosa fa vibrare Carròn? Io sono venuto qua per me, e non posso non dirvi cosa è accaduto a me. Cosa mi fa vibrare vedendo voi? Ho bisogno di rivedere i suoi tratti, i suoi fatti: sono ciò che mi ridestano. Così accade un risveglio! La strada che Carròn ci sta dicendo ce l'ho lampante davanti ai miei occhi: il mio amico Andrea. E' colui che viene lì e mi ricorda chi sono: tutte le sere mi passa a salutare, perchè io per lui sono segno d'Altro, a cui lui non vuole rinunciare. Era cieco, ora ci vede e ha bisogno di ritornare. Andrea mi fa vedere la mia strada. Io ho incontrato il movimento alla fine dell'università: ho incontrato il segreto della vita, e quindi avevo l'urgenza di comunicarlo a tutti. Avevo una pretesa però: tirare la gente dove io ero. Tant'è che non trovavo nessuno. Ma poi ho avuto una grazia infinita: nel settembre 2004 ho incontrato subito Carròn, appena arrivato in Italia. Ci siamo trovati a cena con lui, e ne è nata una Scuola di comunità. Ha iniziato a sfidarci: era possibile alzarti la mattina diverso, e ci ha sfidato a verificare se l'ipotesi reggeva per te. Ho iniziato a fregarmene di quanti ne convertivo, ma ho iziato a verificare se l'ipotesi era possibile per me, ed è stat un'avventura. Ho iniziato a scoprirmi, a guardare ciò che c'era in me: e così ho iniziato ad incontrare gli altri! Mi commuovevo per gli altri, ho iniziato a guardarli con uno sguardo diverso, non mio! Qual è la strada? Obbedire all'urgenza del cuore. Il cuore è la bussola, e ho iniziato a seguirla, e non è un problema di capacità. Non ci è chiesto di riconoscerlo per primi, ma la cosa importante è, nonappena qualcuno ce lo fa vedere, noi dobbiamo buttarci, come Pietro che si è buttato in mare dopo che Giovanni gliel'ha indicato. Pietro non ha fatto prevalere i calcoli, ha solo obbedito all'urgenza del cuore. Era cieco, ora ci vede. Questa bussola verifica nell'esperienza una convenienza umana! E abbiamo deciso di salire qui a Pontresina, io e il mio amico Andrea. Tu che hai scoperto un tesoro, lo vuoi far vedere all'altro, perchè è anche il suo tesoro! Il cuore dell'uomo è sempre lo stesso. Vedere gli altri cambiati ti cambia all'istante, e io che sono inadeguato cresco negli errori, perchè la bussola bussa sempre. La strada è seguire. Cosa mi fa vibrare oggi? La sequela, continuamente paragonata con il cuore, capendo dove sperimento corrispondenza, dove non la sperimento. La strada mi fa incontrare l'altro, la domanda dell'altro, la strada dell'altro. Ma chi sei tu che mi fai vibrare così? Noi in caritativa incontriamo persone disoccupate, e le aiutiamo. Loro hanno lo stesso tuo cuore, e trovi situazioni drammatiche eppure non ne sei piegato, perchè sono come me, con il mio stesso desiderio di infinito. Lavorare è entrare in contatto con il reale. L'umano degli altri risveglia il mio. Lui c'è, e continua a rispondere a questa urgenza. Ed inizi a chiedere cose che non hai mai chiesto! E ti chiedono che cosa votare, perchè sei diverso, porti qualcosa di più! Nel volantino che do c'è il segreto del mio cuore, della mia vita! Ho scoperto cosa mi fa felice, che mi rende il volto diverso. La vita è bella, non scontata. La vita è bella se facciamo una strada, rispondere a questa bussola, vedere cosa riempie e cosa non riempie, che si chiama esperienza. Leggo l'augurio di Carròn ai giessini. Compagni di strada! Mi auguro di incontrarci sui tornanti della strada, perchè abbiamo uno con cui fare la strada, non siamo soli! E uno è segno di Uno con cui fare la strada. E' tutt'ora presente in mezzo a noi, ed è Gesù, dentro ai nostri drammi della vita, di vivere. E' quello che voi mi avete fatto vedere in tutti questi mesi, e vi ringrazio.
-Feo: quello che io desidero, anche se a volte sono confuso, è poter vivere la vita a livello di questo desiderio che siamo. La grazia più grande che mi ha iniziato a ribaltare due anni fa è stato incontrare Carròn che mi ha detto di guardare a quello che sono, e basta, senza mai chiudere le domande che ho. E ho trovato compagni di strada inimmaginabili, come te; c'è gente che guarda questo desiderio. Dobbiamo decidere, anche se siamo incastrati, di seguire quelli tra di noi che vibrano, buttandoci. Non occorre capacità: basta decidere di lasciarci afferrare, a qualsiasi punto siamo. E' facile, se lo desideriamo. Basta guardare.

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